Valore della casa
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Qual’è il valore della tua casa? Come ottenere una corretta perizia

Molti di noi, al momento dell’acquisto, siamo ben consapevoli del valore della nostra casa. Ma il tempo, insieme alle ristrutturazioni o ai cambiamenti nel mercato immobiliare, può influenzare significativamente quel dato iniziale. Che si tratti di semplice curiosità o dell’intenzione di vendere, capire la valutazione attuale della tua casa può diventare cruciale.

Come si determina il valore di un immobile?

Ogni casa ha una storia ed è unica. La valutazione non può essere approssimativa e richiede un’analisi oggettiva basata su parametri ben definiti:

  • Posizione: Una casa in centro città avrà un valutazione diversa rispetto ad una in periferia.
  • Superficie: La dimensione totale dell’immobile è un fattore cruciale.
  • Anno di edificazione: Gli edifici più recenti potrebbero avere un costo superiore rispetto a quelli antichi, a meno che non abbiano un valore storico o architettonico.
  • Condizioni generali: Lo stato di conservazione, la manutenzione, l’altezza nel caso di appartamenti e altri aspetti strutturali giocano un ruolo importante nella valutazione.

Ma quanto vale realmente una casa?

Non confondiamo il valore d’acquisto con il valore di mercato attuale. Il valore attuale riflette il potenziale prezzo di vendita nel contesto corrente del mercato immobiliare, tenendo conto di variabili come la domanda e l’offerta.

A chi affidarsi per una corretta valutazione?

Esistono diverse opzioni:

  1. Strumenti online: Questi tool possono offrire una stima preliminare basandosi sui dati inseriti, ma potrebbero non essere accurati.
  2. Agenti immobiliari: I professionisti del settore hanno l’esperienza e la competenza per valutare la tua casa, tenendo conto di tutti i fattori rilevanti.

La volatilità del mercato immobiliare

Il mercato immobiliare è dinamico. I prezzi possono subire fluttuazioni in base alla domanda e all’offerta. Inoltre, se si decide di vendere attraverso un’agenzia, una percentuale del prezzo di vendita sarà destinata come commissione all’agenzia stessa.

La perizia: quando e perché?

Fare una perizia della propria casa è essenziale, specialmente in situazioni in cui potrebbe sorgere la necessità di vendere. Se si sta considerando un mutuo, le banche richiederanno una perizia per determinare il valore dell’immobile e decidere l’importo del prestito da accordare ai potenziali acquirenti.

La valutazione immobiliare è un processo complesso e multidimensionale. Sebbene gli strumenti online possano offrire una visione preliminare, l’esperienza e la competenza degli agenti immobiliari rimangono insostituibili per una valutazione accurata. Tuttavia, è essenziale scegliere con attenzione a chi affidarsi, assicurandosi sempre della trasparenza e dell’affidabilità del professionista o dell’agenzia scelti.

Fonte dell’articolo: www.oipamagazine.it/

Intelligenza artificiale - mercato immobiliare - casaunika
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Intelligenza artificiale al servizio del mercato immobiliare

Intelligenza artificiale al servizio del mercato immobiliare

Dati e intelligenza artificiale per transazioni più veloci e sicure. Ma quali sono i possibili utilizzi pratici in un mercato complesso e stratificato come quello immobiliare?

L’intelligenza artificiale applicata al settore immobiliare ha ha dato vita al neologismo “PropTech”, che fonde i vocaboli property e technology, per indicare l’utilizzo di Big Data nel Real Estate.

I Big Data sono già oggi un asset fondamentale per il settore e in futuro lo saranno sempre più. Dalla progettazione alla costruzione, passando per le fasi di gestione e commercializzazione di un immobile, il PropTech è diventato un alleato prezioso sia per gli operatori del settore, sia per il cliente finale.

Dalla grossa mole di dati a disposizione dei portali immobiliari, infatti, è possibile rilevare e tracciare le fluttuazioni dei desideri degli italiani quando si tratta di case. I dati raccolti dai portali immobiliari possono essere di grande supporto sia per la clientela, sia per chi opera nel settore.

La clientela anno dopo anno interroga i portali sempre di più non soltanto per ricercare immobili in vendita e affitto, ma anche per informarsi sulle quotazioni immobiliari di una determinata zona, per ottenere stime riguardo al valore di un determinato immobile, oppure una proiezione della rata del mutuo o ancora per informarsi sulle novità del settore, come i bonus e le nuove normative di settore.

Intelligenza artificiale: i vantaggi:

  1. I costruttori che, grazie all’analisi dei dati, possono interpretare le tendenze di ricerca e proporre offerte in linea con le richieste del mercato
  2. Le banche che possono affidarsi ai dati forniti in tempo reale dai portali per valutare il collaterale immobiliare in funzione dell’erogazione dei mutui
  3. Gli agenti che utilizzano strumenti dedicati, grazie ai quali hanno accesso a informazioni dettagliate e possono proporre valutazioni sempre più precise ai clienti, affinché il prezzo richiesto sia quello di mercato
  4. Infine i consulenti advisor e i gestori di fondi di investimento che utilizzano questi dati per ottimizzare la gestione del loro portafoglio e i loro processi decisionali

L’intelligenza artificiale non sostituisce il professionista

La grande quantità di informazioni a disposizione è sicuramente un aiuto per l’utente finale; tuttavia la tecnologia non può sostituirsi al professionista, che rimane una figura centrale durante il processo di compravendita. Grazie alla sua esperienza può infatti interpretare correttamente i dati e fornire consulenze di qualità.

In un’ottica di trasparenza del settore, si fa strada anche il concetto di Intelligenza Artificiale, che diventa indispensabile per analizzare l’enorme patrimonio di dati generato e raccolto dai portali.

Dal lato dell’offerta abbiamo infatti tutte le informazioni relative agli immobili in vendita e affitto: foto, planimetrie e prezzi richiesti; sul fronte della domanda abbiamo invece molte informazioni in merito a cosa cercano i clienti, dove e quali budget hanno a disposizione.

L’esempio più consolidato e diffuso riguarda gli AVM (Automated Valuation Model) ossia sistemi di valutazione automatizzati che consentono di ottenere in pochi secondi stime immobiliari con range di prezzo sempre più precise. 

Questi tool, come il nostro valuta casa, sono a disposizione dell’utente finale che direttamente online può consultarli gratuitamente per farsi un’idea del valore di un immobile, sia che sia intenzionato a vendere oppure acquistare.

Gli stessi sistemi in forma più evoluta vengono utilizzati da professionisti immobiliari, advisor, periti immobiliari e agenti che, integrandoli con la loro esperienza e completando il processo con un sopralluogo fisico sull’immobile, possono fornire la stima puntuale del prezzo.

Tuttavia l’intelligenza artificiale non può agire in autonomia, ci sono infatti programmatori, data scientist ed analisti che si occupano di pulire i dati, standardizzarli e verificarli, di elaborare gli algoritmi, ottimizzarli e validarli. La componente umana è e rimarrà fondamentale in un settore così complesso ed articolato come quello immobiliare.

Fonte dell’articolo www.ilsole24ore.com

bolla immobiliare - casaunika
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Bolla immobiliare nel 2022: tre strategie per evitarla

Bolla immobiliare nel 2022: tre strategie per evitarla

Il modo più efficiente di risolvere il problema dell’aumento dei prezzi del mercato immobiliare è intervenire sulle tre cause che lo stanno generando.

Un mercato immobiliare forte è generalmente correlato ad una economia stabile. Allo stesso tempo, il collasso delle bolle immobiliari è spesso stato usato per predire le crisi economiche. Data la connessione con il mercato dei mutui, il mercato immobiliare è infatti quello che meglio trasmette le politiche monetarie (e le crisi). Ma come controllare l’eccessivo aumento dei prezzi immobiliari? Risponde a questa domanda uno studio contenuto nel Real Estate Data Hub redatto dal Centro Studi di Re/Max Italia in collaborazione con il centro studi di Avalon Real Estate.

Bolla immobiliare e crisi economica: perché sono legate?

Uno studio del Fondo Monetario Internazionale chiarisce che negli ultimi decenni, i due terzi delle crisi del sistema bancario sono state precedute da una crisi del mercato immobiliare. L’aumento dei prezzi nel mercato immobiliare può rappresentare un grave rischio per l’economia. Se da un lato la valutazione del prezzo degli immobili è un’arte, dall’altro i prezzi delle case non possono salire troppo oltre l’effettiva capacità di pagamento degli acquirenti. Calcolando il rapporto fra reddito medio e prezzo medio degli immobili (o degli affitti), gli economisti identificano situazioni di squilibrio. In queste valutazioni, l’accessibilità al credito ha un ruolo fondamentale. Tramite la leva creditizia, gli acquirenti possono incrementare il proprio potere di acquisto.

Cosa si è fatto finora per regolare i prezzi immobiliari?

A seguito della pandemia, è in atto una discussione a livello globale su un approccio più attivo alla stabilità economica dei singoli paesi e quindi alla stabilità dei loro mercati immobiliari. Per contenere l’aumento dei prezzi, storicamente si è intervenuti con politiche prudenziali che ponessero dei limiti all’accesso al credito. In quest’ottica le regolamentazioni esistenti hanno stabilito dei limiti per l’ LTV (Loan To Value, il rapporto fra il valore del mutuo e il valore dell’immobile) e per il DTI (Debt To Income, il rapporto fra la rata del mutuo e il reddito).

Qual è la situazione dei prezzi immobiliari nel mondo oggi?

Nel corso dell’ultimo anno, nella maggioranza dei Paesi nel mondo, i prezzi degli immobili sono cresciuti ad un ritmo molto più elevato rispetto alla crescita del reddito medio. Situazione più stabile per l’Italia. Rispetto agli altri Paesi, in Italia la crescita dei prezzi è minore, a causa della bassa crescita economica. L’alta disoccupazione e le condizioni di lavoro precarie, hanno limitato l’accesso al credito, contribuendo a ridurre la domanda.

Come gestire al meglio l’aumento dei prezzi nel mercato immobiliare?

Il modo più efficiente di risolvere il problema dell’aumento dei prezzi, è intervenire sulle tre cause che lo stanno generando: riduzione dell’offerta, aumento della domanda, aspettative di rialzo dei prezzi. La strategia sembra essere ancora in fase di discussione e pare che a livello globale si stia tentando di formulare e testare diversi scenari. In particolare le Banche Centrali ed i Governi stanno cercando di anticipare i possibili rischi legati all’alta inflazione e le relative soluzioni per mitigarli. Sicuramente l’efficacia delle iniziative dipenderà dal coordinamento fra Banche Centrali, Governi e Partiti, a livello locale e globale. I grossi limiti sono dovuti al fatto di doversi muovere in un territorio inesplorato, incerto e altamente volatile. L’aumentata complessità (intesa come maggior numero di variabili in gioco) è tale per cui le soluzioni del passato potrebbero rivelarsi controproducenti. La dipendenza energetica dell’Europa da altri Paesi, in particolare, rende difficile pensare di poter fornire un supporto rapido e mirato, come avvenuto per le banche nel 2008.

Come stimolare l’offerta di immobili sul mercato?

Per stimolare l’offerta immobiliare, storicamente gli interventi sono stati di natura fiscale e/o di regolamentazione. Molti temono che la riforma del catasto potrebbe preparare il terreno in questa direzione. Dalle simulazioni fatte dalla UIL, emerge che le aree più penalizzate da un eventuale adeguamento e ridistribuzione del carico fiscale, sarebbero le zone centrali delle grandi città e le aree turistiche. Il Governo ha più volte chiarito che l’obiettivo immediato della riforma è quello di aggiornare la banca dati esistente, al fine di far emergere gli immobili non censiti e ridistribuire il carico fiscale. In effetti un aumento delle tasse sugli immobili sembra un’ipotesi non immediatamente percorribile. Potrebbe avere effetti negativi sul settore del turismo, già pesantemente colpito dalla pandemia.

Come agire dal punto di vista della regolamentazione?

Da un punto di vista di regolamentazione, il Parlamento Europeo aveva già approvato una risoluzione a Gennaio 2021 per risolvere la precarietà abitativa. Le nuove regolamentazioni mirano a risolvere entro il 2030, in Europa, il problema della speculazione immobiliare, di quasi un milione di senzatetto e di 80 milioni di persone in difficoltà con il pagamento dell’affitto. Inizialmente erano anche stati proposti dei divieti/limiti all’ affitto e alla vendita di immobili in classi energetiche meno efficienti. Su quest’ultima iniziativa, la Commissione Europea ha fatto marcia indietro. Rimane valida la direttiva che prevede un efficientamento energetico di almeno il 15% del patrimonio edilizio in ogni singolo stato dell’Unione. Stando al rapporto dell’ENEA, in Italia più del 50% delle seconde case è in classe G. E’ chiaro che questo tipo di regolamentazioni scoraggia i proprietari e il possesso di immobili a reddito. Città come Milano, Roma, Bologna e Napoli hanno già progetti in corso per contenere il caro affitti. A Milano, in particolare, con il progetto “Reinventing Home” gli affitti calmierati prevedono un canone mensile di circa 500 euro per i trilocali. Il rallentamento del prezzo degli affitti, combinato all’aumento dei prezzi degli immobili, potrebbe scoraggiare nuovi investitori ed incentivare alcuni degli investitori esistenti alla vendita.

Come controllare la domanda immobiliare ed evitare l’aumento dei prezzi?

Lo strumento principale per raffreddare la domanda sul mercato immobiliare è l’aumento dei tassi di interesse. Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, nel 2021 il 51,2% delle persone fisiche ha acquistato casa tramite mutuo. Con l’aumento dei tassi di interesse, i mutui sono più costosi e le fasce più deboli perdono i requisiti di accesso al credito. Questo riduce la domanda e spinge i prezzi al ribasso. La domanda si riduce anche per motivi demografici, come la decrescita della popolazione. Oppure per motivi socio-economici, come la precarietà del lavoro giovanile. La domanda di nuove abitazioni rischia di diminuire anche per effetto dell’aumento dei rendimenti delle obbligazioni. Nel momento in cui il rendimento delle obbligazioni inizierà a superare il rendimento degli affitti, è probabile che la domanda per immobili da mettere a reddito calerà, e con essa anche i prezzi degli immobili stessi.

Come controllare le aspettative di prezzi immobiliari?

Le aspettative del mercato sono una componente fondamentale dei prezzi e tendono a funzionare come una profezia che si auto-avvera. Lo scenario è aggravato dalla velocità con cui si diffonde la dis-informazione, dalla particolare influenzabilità dell’opinione pubblica e dalla facilità con cui si propagano i disordini pubblici. Le Banche Centrali ed i Governi attribuiscono sempre più importanza alla propria credibilità, come strumento per poter influenzare le aspettative del mercato. Nel caso delle aspettative sulla crescita dell’inflazione del 2022, le Banche Centrali hanno comunicato chiaramente che il rialzo dei tassi di interesse sarà un percorso graduale, con l’obiettivo di riportare l’inflazione intorno al 2% sul medio periodo. Non è possibile definire anticipatamente e con certezza il programma di rialzo dei tassi di interesse, che verrà invece stabilito di volta in volta sulla base del raggiungimento degli obiettivi. Ma questo tipo di comunicazione contribuisce a mitigare gli shock delle azioni correttive sul mercato.

Fonte: Idealista.it

Mercato immobiliare a Torino - Prezzi in salita - CasaUnika
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Il mercato immobiliare torna a correre a Torino

Il mercato immobiliare torna a correre a Torino

Secondo il report dell'Osservatorio Fiaip, con lo slancio delle contrattazioni anche i prezzi del mercato immobiliare di Torino sono tornati a salire.

Colpita ma non affondata. Anzi, la pandemia è già un ricordo lontano. Questa la fotografia che sintetizza il report dell’Osservatorio Fiaip, in merito alla situazione immobiliare di Torino e provincia. Nel 2021 infatti il mercato del mattone ha registrato 36.860 compravendite, segnando un +31,5% sull’anno precedente. Solo nel capoluogo si sono concluse 15.224 transazioni, un aumento del 28% rispetto al 2020, mentre nel resto della provincia l’incremento è stato pari al 34% (con 21.636 affari). E con lo slancio delle contrattazioni anche i prezzi delle case sono tornati a salire: aumento medio dell’1,5% per Torino, +1% invece per i comuni della provincia.

«Il mercato della casa nell’ultimo anno è ripartito con una ripresa massiccia delle compravendite e un ritorno del segno positivo nei prezzi — commenta Claudia Gallipoli, presidente di Fiaip Torino — il +28% di transazioni nel 2021 fa di Torino la terza città d’Italia con il maggior numero di compravendite, dopo Milano e Roma. Un ottimo risultato non solo in confronto all’andamento del 2020, che ha visto la frenata con un -8,6%, ma anche rispetto al pre pandemia. A Torino l’aumento sul 2019 è stato dell’11%, mentre in provincia si è registrato il +27%». A trainare i valori degli immobili il centro (+3,1%), anche grazie alle recenti opere di riqualificazione che hanno dato vita a residenze di lusso come Palazzo Alosio e Casa Vélo. Capofila piazza San Carlo (+3,4%, con una media di 4 .430 euro al mq), seguita da piazza Statuto con il +3,1% (2 .889 euro al mq) e piazza Vittorio Veneto con il 2,6% (3 .443 euro al mq). Un’onda lunga in cui si inserisce anche la zona di Cit Turin (+2,6%), considerata il fiore all’occhiello del mercato immobiliare.

Da 8 anni infatti la sua crescita è costante grazie alla vicinanza con la metro, il tribunale, il grattacielo e i servizi. E poi risalgono pre collina e collina, così come tutte le aree lungo il fiume: +2,2% per Borgo Po, poi Gran Madre e Crimea (+2,1% dopo il segno negativo degli ultimi 2 anni). Valori in salita anche per Madonna del Pilone, Sassi e Bertolla (+1,9%), così come Cavoretto (+0,8%). Zone tornate in voga per la possibilità di godere più facilmente di spazi all’aperto e a contatto con il verde, i nuovi desideri dei cittadini dopo le passate restrizioni. Valori positivi anche per i quartieri più vicini al centro: Cenisia (+1,9%), Crocetta, Vanchiglia, Aurora e Regio Parco (+1,8%), più indietro San Salvario (+1,3%).

E poi tornano in positivo le periferie, anche se in maniera minore, dopo anni di calo. A guidare la ripresa Mirafiori Nord e Sud (+1,7 e +1,6%), e poi Santa Rita, Lingotto e Madonna di Campagna. Inoltre il 2021 ha mostrato un andamento in controtendenza anche per il settore commerciale, con un incremento delle compravendite del +26,6% rispetto al 2020 e del +14% rispetto al pre Covid. Ancora negativo il valore, che si attesta al -2%, ma in netta ripresa rispetto al -5,5% del 2020.

Fonte: Corriere della sera

Immobiliare 2022 - Casaunika
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Vendite immobiliari 2022: Come è iniziato il nuovo anno?

Vendite immobiliari 2022: Come è iniziato il nuovo anno?

Il 2022 è iniziato con buone premesse nel campo delle vendite immobiliari in tutte le principali aree italiane, dove si registra più stabilità rispetto al 2021.

Il 2022 è iniziato con buone premesse nel campo delle vendite immobiliari. Infatti in tutte le principali aree italiane si registra una sostanziale stabilità rispetto al 2021.

Secondo l’Osservatorio mensile di Immobiliare.it, la flessione minima nazionale si attesta su una media dello 0.1%, con una media nazionale del prezzo al metro quadro richiesto per le case in vendita sui 2.026 euro.

I prezzi area per area

Le variazioni percentuali del prezzo degli immobili sono pressoché minime a livello nazionale:

  • nel Nord Ovest la variazione di gennaio rispetto a dicembre 2021 è minima, con un incremento dello 0,2% rispetto al mese precedente. Su base annua, l’aumento è invece più sensibile: del 2,8% con una media di 2.126 euro al metro quadro. Acquistare casa in LiguriaPiemonteLombardia e Valle d’Aosta rimarrà possibile quasi con gli stessi presupposti di dicembre 2021.
  • Nelle regioni del Nord Est – Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna – non si riscontra alcuna variazione nel mese di gennaio rispetto al mese di dicembre 2021. Rispetto allo scorso anno, però, si osserva un aumento della variazione percentuale del prezzo del 2,4%.
  • Al Centro, la media del prezzo al metro quadro è di 2343 euro e aumenta leggermente rispetto al mese precedente (+0,1%). Si osserva, invece, una diminuzione rispetto al 2021 di 2,0%.

I prezzi nelle maggiori province

Qui sotto i prezzi medi richiesti per le abitazioni e le loro variazioni su base mensile e annuale relativamente alle maggiori province del nord Italia, escludendo i valori del Comune capoluogo che si trovano invece scorporati nella riga successiva.

Prezzo medio al mq in euro Variazione mensile Variazione annuale
Provincia di Milano 1.929 0,4% 4,5%
Comune di Milano 4.924 0,4% 4,0%
Provincia di Torino 1.496 0,1% 0,0%
Comune di Torino 1.853 0,6% 2,6%
Provincia di Brescia 1.960 0,6% 5,6%
Comune di Brescia 1.750 -0,1% 0,0%
Provincia di Bergamo 1.302 0,0% -2,0%
Comune di Bergamo 2.268 1,0% 4,7%
Provincia di Genova 2.854 0,6% 1,1%
Comune di Genova 1.527 -0,5% -3,3%
Provincia di Padova 1.505 0,3% 4,3%
Comune di Padova 1.919 0,2% 5,4%
Provincia di Verona 1.925 -0,9% 3,0%
Comune di Verona 2.311 -0,2% 2,2%
Provincia di Varese 1.444 0,5% 4,4%
Comune di Varese 1.542 0,3% 0,7%
Provincia di Treviso 1.477 -0,2% -0,5%
Comune di Treviso 2.091 1,2% -1,2%
Provincia di Monza e Brianza 1.790 0,7% 3,7%
Comune di Monza 2.393 0,7% 9,1%
Provincia di Vicenza 1.323 0,5% 1,7%
Comune di Vicenza 1.460 1,5% 3,4%
Provincia di Venezia 2.191 0,0% 1,0%
Comune di Venezia 2.919 -0,4% -5,4%
Fonte: Immobiliare.it
Casa Unika cittadine imperia
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Mercato immobiliare: la vivacità delle cittadine più piccole

Mercato immobiliare: la vivacità delle cittadine più piccole

Il lockdown e lo smart working hanno spinto gli italiani a cercare una migliore qualità della vita. Tecnocasa ha esaminato gli effetti sul mercato immobiliare di alcune piccole e medie cittadine: Pesaro, Carpi, Aprilia, Imperia, San Benedetto del Tronto, Porto d’Ascoli e Siziano.

Gli effetti della pandemia sul mercato immobiliare tornano sotto la lente di ingrandimento. Gli esperti di Tecnocasa hanno preso in esame come il Covid-19 abbia influenzato le realtà di alcuni comuni e perché questi centri siano stati in grado di attirare nuovi residenti.

Ad esempio, per alcune località di mare è stato determinante il desiderio di ‘cambiare aria’, emerso soprattutto dopo il primo lockdown e sulla cui scelta ha molto contribuito il fenomeno dello smart working.

Non di meno, altre sono cittadine più a misura d’uomo, le quali hanno investito sui servizi e quindi sulla qualità della vita.

Casa più vicina alla natura per una migliore qualità di vita
L’obiettivo delle autorità locali è stato quello di fornire una diversa filosofia di vita, più vicina alla natura ma, allo stesso tempo, ricca di servizi tecnologici (connessione internet e logistica) e improntati alla sostenibilità: una svolta su cui ha pesato l’emergenza sanitaria e quello che ha comportato.

Lo studio ha classificato le cittadine esaminate in tre parti, sulla base del numero di abitanti. Nel caso di quelle con oltre 65mila troviamo Pesaro, Carpi e Aprilia. Nella fascia compresa tra i 35 e i 65mila abitanti ci sono Imperia, San Benedetto del Tronto e Porto d’Ascoli e, infine, tra le cittadine con 5-15mila cittadini, è stato preso come esempio Siziano (provincia di Pavia).

Imperia, gli stranieri pazzi per il clima ottimale

Imperia intercetta da anni l’interesse di acquisto di persone non residenti che desiderano trasferirsi per migliorare la qualità di vita: tedeschi, svizzeri, francesi sono interessati a comprare sia la casa vacanza sia la prima casa. Subito dopo il primo lockdown anche persone di regioni vicine, come Lombardia e Piemonte, hanno espresso la volontà di acquistare la prima casa o la seconda casa grazie alla possibilità di sfruttare lo smart working. La zona marina è quella di Porto Maurizio, dove si concentrano le spiagge. Le case storiche, a picco sul mare e presenti nel borgo Parasio, sono quelle più apprezzate e toccano punte di 3000 euro/mq se dotate di vista mare. Interesse sta suscitando, in chi acquista la casa vacanza o la casa a uso investimento, la zona della Fondura, grazie alla futura pista ciclabile: prezzi molto contenuti, intorno a 1000-1200 euro/mq. A Borgo Prino, borgo marinaro del ‘600-‘700, le quotazioni arrivano anche a 2500-3000 euro/mq.

La vivacità mostrata in questi mesi dal mercato immobiliare è favorita, oltre che dalle quotazioni divenute convenienti, anche dai tassi di interesse molto bassi, che invogliano gli acquirenti ad accendere un mutuo per finalizzare la compravendita.

Fonte: MutuiOnline.it

Mercato Immobiliare a Torino
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Piemonte, buone performance per il mercato immobiliare

Piemonte, buone performance per il mercato immobiliare

Buono l’andamento del mercato immobiliare piemontese, che ha chiuso il 2020 in modo positivo, soprattutto per ciò che riguarda i canoni di locazione.

Quanto costa affittare una casa in Piemonte
Per stipulare un contratto di locazione si devono mettere a budget cifre in deciso aumento rispetto a qualche mese fa. A dicembre 2020 i costi medi degli affitti si sono posizionati su base regionale attorno agli 8 euro al metro quadro, con una crescita del 3,9% rispetto a un anno fa e del 2,6% rispetto al semestre precedente.

Tutti i capoluoghi, a eccezione di Verbania (-6,3%) vedono un incremento delle somme richieste con Novara, che chiude il 2020 con le migliori performance (+8,3%).

Numeri alla mano: per affittare un bilocale a Novara di 50 mq, per esempio, si devono mettere a budget circa 390 euro, ma è a Torino che le cifre si fanno più consistenti; qui per la medesima metratura sono richiesti circa 455 euro. Alti i canoni di locazione anche a Verbania dove, nonostante la discesa dei prezzi, affittare un bilocale costa 445 euro. Le città più economiche sono Biella e Alessandria, con una richiesta di 280 euro e 295 euro rispettivamente.

Prezzi delle compravendite stabili
Leggerissimo aumento su base annua dello 0,7% per ciò che riguarda i prezzi delle case in vendita in Piemonte, con una richiesta media di 1.482 euro al metro quadro. A livello regionale non si registrano grandi variazioni rispetto alle precedenti rilevazioni.

Da segnalare i risultati meno incoraggianti per Alessandria e Verbania, che perdono entrambe il 3,8% in dodici mesi; nonostante ciò Verbania si aggiudica il primato della città più cara del Piemonte dove acquistare casa, con una richiesta media di 2.025 euro/mq. Bene Torino e Novara che vedono un incremento dei prezzi del 3,4% e del 4,1%.

Fonte: Immobiliare

pandemia covid e mercato immobiliare
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Mercato post pandemia Covid-19: il settore non crollerà, aumenterà l’interesse per giardini e case fuori porta

Mercato post pandemia Covid-19: il settore non crollerà, aumenterà l’interesse per giardini e case fuori porta

La pandemia Covid-19 ha cambiato le prospettive sull’andamento del 2020 e ha stabilito una certezza: la casa è il miglior investimento che si possa fare per vivere bene.

La pandemia Covid-19 ha cambiato le prospettive sull’andamento del 2020. La previsione da parte degli esperti vedeva un 2020 positivo: il 57% prevedeva una generale stabilità dei valori, il 15% pensava che i prezzi potessero salire. Restare chiusi in casa ha portato a riconsiderare gli immobili in cui si abita. L’emergenza Coronavirus ha stabilito una certezza: la casa è il miglior investimento che si possa fare per vivere bene. Il lockdown ha fermato il mercato immobiliare. Le transazioni si sono azzerate con la chiusura delle agenzie. Il comparto immobiliare, così come per tanti altri settori economici, attraversa un momento difficile e incerto.

“L’attuale previsione è che passata la fase critica, il mercato riprenderà, con probabile lentezza ma riprenderà”, commenta Aurelio Amerio, presidente di Fiaip Torino (Federazione italiana agenti immobiliari professionali). “Il forzato stallo del settore – aggiunge – ha fatto accumulare alcune richieste che daranno la spinta a una prima ripresa”. Inoltre, “il costo del denaro che continua a essere basso e si prevede resti tale, sarà un motivo in più per ricercare un’abitazione. In questo momento di incertezza, gli immobili possono rappresentare una valida alternativa di investimento poiché meno soggetti alla volatilità tipica dei mercati finanziari”.

“Un aspetto non trascurabile – sottolinea Luca Portinaro, delegato all’Osservatorio Fiaip – è che la crisi che si è generata porti le persone ad accantonare il progetto casa. È chiaro che chi stava pensando di comprare casa e si trova ad affrontare un’inaspettata difficoltà economica, con cassa integrazione, perdite di fatturato o chiusura della propria ditta individuale, accantonerà l’acquisto in attesa di una situazione migliore. Il mercato non crollerà ma è possibile che le compravendite freneranno nei prossimi semestri”. Per quanto riguarda il valore degli immobili, “Non si prevedono oscillazioni negative – aggiunge Portinaro – se ci saranno, non dovrebbero essere consistenti.

Le trasformazione del mercato post Covid-19: interesse per giardino e terrazzi, ma mercato non sarà stravolto
“Parlare di un’evoluzione o trasformazione del mercato risulta prematuro, non disponendo di dati concreti”, precisa Amerio. Dalle ricerche immobiliari e dalle manifestazioni di interesse ricevute in questi due mesi dagli associati Fiaip si possono desumere gli orientamenti del prossimo futuro, confermabili solo alla riapertura dei servizi di intermediazione.

“È indubbio che questo periodo di reclusione abbia generato in molti il desiderio o l’ambizione di uno spazio all’aria aperta indipendente”, spiega Amerio. “È probabile – aggiunge – che l’interesse per le case con giardino incrementi, poiché crescerà il numero di persone disposto a sacrificare la comodità per beneficiare di spazi più ampi. Il verde e le superfici esterne, come il terrazzo, avranno quindi ancor maggior richiesta. Ma presumibilmente non sarà un fenomeno dirompente perché in campo scende il rapporto qualità-prezzo”.

Torino, mercato immobiliare post Covid-19: attenzione su precollina e provincia
Difficile che in questo scenario, ci sia la riscossa del mercato immobiliare della collina torinese. “È una zona elegante e cara – spiega – servita in modo non così eccellente per quanto riguarda i collegamenti con i bus e la vicinanza a supermercati e farmacie. È più probabile che l’interesse medio-alto si indirizzi in precollina, dove si abbina l’accesso ai servizi cittadini al comfort di abitazioni indipendenti o semindipendenti. Un’altra zona che potrebbe catalizzare l’attenzione è Pino torinese: c’è tanta offerta, ma è un mercato fermo, che potrebbe però risvegliarsi”. Anche le case con giardino fuori porta potranno raccogliere maggior interesse: “I prezzi sono più contenuti e alla cifra di un bilocale in città, si compra una casa con giardino in provincia – spiega il presidente di Fiaip Torino -. Per esempio Vinovo: è ben servita grazie all’anello della tangenziale e presenta diverse soluzioni con aree verdi private”. Anche i piccoli comuni della Bassa Val di Susa potranno essere oggetto di rinnovato interesse, dove “a prezzi ragionevoli si possono comprare case con terreno”.

Torino, mercato immobiliare post Covid-19: centro città
Il centro città non dovrebbe patire battute d’arresto: “La scelta di vivere fuori porta non è per tutti – spiega Claudia Gallipoli, delegata Fiaip –. La ricerca di una casa è sempre soggettiva e chi vuole i servizi vicini, non sceglierà di allontanarsi tanto dalla città. La previsione è di un possibile calo della domanda del 2-3%, ma solo nella fase iniziale”. Più probabile un ripensamento degli spazi all’interno dell’alloggio. “Costretti a restare in casa, abbiamo misurato la casa con le nostre esigenze”, commenta Gallipoli. “C’è chi ha lavorato nella casa in cui abita e ha dovuto ricavare una postazione lavoro. Chi invece amando lo sport si è ritrovato a non avere spazio sufficiente per fare esercizio fisico, saltare la corda o allenarsi. Non è solo questione di superficie, ma di distribuzione degli spazi”.

È probabile che avranno maggior slancio gli spazi modulabili e in semi condivisione. “Nelle ristrutturazioni si progettano spazi dedicati allo smart working, con una stanza adibita al lavoro, anche insonorizzata”. La rigenerazione urbana prevede spesso ambienti comuni, palestra, cortile, sauna. Si tratta di moderni co-housing: “In questo periodo, con le giuste cautele – racconta Gallipoli – il condominio di via Saluzzo, per esempio, che ha solo 5 unità abitative, si è attrezzato per usare su turni la palestra”. Sono soluzioni che avranno sempre più slancio e che compensano spazi abitativi più ridotti con l’uso di più ampie aree da condividere con pochi.

Torino, mercato immobiliare post Covid-19: cosa succederà in periferia
A rischiare l’instabilità sono le periferie. “Non tanto quelle ricche di verde come Mirafiori, ma soprattutto la zona nord”, commenta Lucia Vigna, vice presidente di Fiaip Torino. “Il futuro di quelle aree è anche legato al futuro dei negozi”. Si tratta di un comparto che era già in difficoltà prima di questa emergenza. “È probabile che molti negozi chiuderanno, lungo le vie come nei centri commerciali, di conseguenza gli alloggi dati in affitto ai dipendenti si svuoteranno”.

Il comparto commerciale pagherà il conto più pesante del lockdown sanitario. “Se gli esercizi commerciali – continua Vigna – sono in difficoltà ad avere fatturati decorosi per pagare i canoni di locazione, chiuderanno e i proprietari si troveranno locali sfitti. Anche i centri commerciali corrono gli stessi pericoli, rischiando di diventare cattedrali nel deserto, con grandi catene che dovranno rivedere, giocoforza, gli investimenti sul territorio”.

Torino, mercato immobiliare post Covid-19: soluzione è l’intervento del Governo
“È necessario – sintetizza Vigna – l’intervento delle Istituzione con sostegni concreti a favore di piccoli imprenditori. Per esempio:

1) reintroduzione della cedolare secca per i negozi rendendola stabile negli anni;

2) sgravi fiscali per i proprietari che non percepiscono i canoni di locazione a causa delle difficoltà dell’esercente;

3) agevolazione per il cambio di destinazione urbanistica dei negozi sfitti in abitazioni, in moda da rimettere i locali sul mercato, anche per le locazioni, creando un circolo virtuoso per la filiera e con oneri incassabili dalla Pubblica amministrazione.

4) liqudità di denaro dalla banche per gli esercizi commerciali: punto strategico per far ripartire tutti i settori”.

Fonte: TorinoToday

Mercato immobiliare in ripresa
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Mercato immobiliare (ancora) in ripresa, a Torino il bilocale è la tipologia più comprata e venduta

Mercato immobiliare (ancora) in ripresa, a Torino il bilocale è la tipologia più comprata e venduta

Continuano i segnali di ripresa nel mercato immobiliare italiano. In particolare sul versante delle compravendite, dei prezzi e dei tempi di vendita in diminuzione.

Continuano i segnali di ripresa nel mercato immobiliare italiano. In particolare, l’Ufficio Studi Tecnocasa, rileva dati confortanti sul versante delle compravendite, dei prezzi e dei tempi di vendita in diminuzione.

I prezzi hanno registrato un aumento dello 0,9%. Nel confronto tra le grandi città svetta Milano con un incremento dei valori delle case del 5,7% seguita a ruota da Bologna con +5,6%. Crescono anche Firenze, Napoli e Verona. Il ribasso più consistente a Bari (-2,3%) e Genova (-2,2). Tali risultati sono stati determinati anche dall’andamento delle compravendite che nei primi sei mesi del 2019 sono cresciute maggiormente proprio a Bologna (+12,3%) e Milano (+8,5%). Torino registra con una lieve flessione dei prezzi (-0,4%).

Sui tempi di vendita è Bologna ad avere la meglio con tempistiche di vendita intorno a 85 giorni, seguita da Milano con 87 giorni: ancora una volta queste due metropoli dimostrano la vivacità del loro mercato, visto che si tratta di un indice importante per capire lo stato di salute del mercato immobiliare. Quanto alle tipologie immobiliare il trilocale è la tipologia più scambiata in sei grandi città con l’eccezione di Milano e Torino dove prevale il bilocale e Genova e Firenze che registrano maggiori transazioni sul quattro locali. Se, a livello nazionale, la media di chi compra casa si concentra soprattutto nella fascia tra 35 e 44 anni (28,5%) Milano ha la percentuale più elevata nella fascia tra 18 e 34 anni (36,7%) seguita da Verona (30,1%). A Torino la percentuale di chi compra casa tra i 18-34 anni è del 28,3%.

Questo semestre ha visto anche un incremento dei canoni di locazione in tutte le grandi città e su tutte le tipologie immobiliari. L’aumento dei canoni di locazione di un bilocale (tipologia più locata nelle grandi città) è stato dell’1,8%. Ancora una volta spiccano Milano (+4,2%) e Bologna (+4,6%) città in cui si segnalano anche i tempi di locazione più brevi rispettivamente con 87 e 85 gg. A Torino l’incremento percentuale dei prezzi del canone di locazione è minima (0,1%). Mentre il tempo di locazione si assesta sui 121 giorni (in Italia il tempo di vendita per un immobile è di 122 giorni).

Fonte: TorinoToday