Mercato Immobiliare post pandemia
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Mercato immobiliare: adattamento e innovazione post-pandemia

Il settore immobiliare, duramente colpito dalla pandemia di Covid-19, ha dimostrato una notevole capacità di adattamento e resilienza, emergendo con nuove tendenze che delineano un panorama in continua evoluzione. Questo articolo esplorerà le principali direzioni di questo cambiamento, evidenziando come professionisti e investitori possano navigare con successo in questo nuovo contesto.

Espansione delle Periferie: La Nuova Frontiera Abitativa

La pandemia ha rivoluzionato le abitudini di vita e di lavoro, innescando una domanda crescente per spazi abitativi più ampi e confortevoli. La necessità di aree dedicate allo smart working ha favorito l’espansione delle periferie e delle aree residenziali extraurbane, dove le soluzioni abitative spesso includono giardini o terrazzi, rispondendo così alla ricerca di una qualità di vita migliore.

La Trasformazione degli Spazi Commerciali

Con la diffusione del lavoro a distanza e la crisi di molti settori economici, si è registrata una flessione nella domanda di immobili commerciali. Tuttavia, questa situazione ha aperto nuove opportunità di investimento, come la conversione di spazi commerciali in residenziali o uffici condivisi, offrendo una soluzione creativa alla riduzione dell’utilizzo degli spazi commerciali tradizionali.

Sostenibilità Ambientale: Un Trend in Crescita

La crescente attenzione verso la sostenibilità ambientale sta influenzando profondamente il mercato immobiliare. Sempre più acquirenti cercano immobili eco-friendly, caratterizzati da efficienza energetica, uso di materiali sostenibili, e spazi verdi. Questo interesse è supportato da incentivi fiscali e normative favorevoli, come il Superbonus 110%, che stimolano interventi di riqualificazione energetica e sismica.

L’Impatto dell’Innovazione Tecnologica

L’innovazione tecnologica sta trasformando il processo di vendita e locazione immobiliare. La digitalizzazione, accelerata dalla pandemia, include servizi di home staging virtuale e visite virtuali, permettendo agli acquirenti di esplorare gli immobili da casa. Inoltre, l’ascesa delle proptech, startup tecnologiche nel settore immobiliare, offre soluzioni innovative per facilitare la compravendita e la gestione degli immobili.

Cambiamento nelle Preferenze degli Investitori

Le nuove tendenze del mercato riflettono un cambiamento nelle preferenze degli investitori, con un crescente interesse verso il settore residenziale, considerato più stabile e resiliente. Gli investimenti in immobili di lusso e seconda casa stanno vivendo una fase di crescita, alimentati dalla ricerca di rifugi sicuri e luoghi di vacanza lontani dalle grandi città.

Il mercato immobiliare è in evoluzione

Il mercato immobiliare sta attraversando una fase di profonda trasformazione, guidata da nuove tendenze che rispecchiano i cambiamenti nelle abitudini di vita, l’attenzione alla sostenibilità, l’innovazione tecnologica e le preferenze degli investitori. Per gli operatori del settore, è essenziale adattarsi a queste nuove esigenze, cogliendo le opportunità offerte da questo scenario in evoluzione.

Fonte dell’articolo www.diritto.net.

Tasso fisso o variabile - Mutuo
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Tassi variabili vs tassi fissi: scegliere il mutuo giusto dopo la stretta monetaria

Dopo un periodo difficile per i tassi variabili, con un aumento superiore a 1,5 punti rispetto ai fissi, la Bce sembra orientata a una diminuzione dei tassi. Questa prospettiva riapre il dibattito sulla scelta tra tasso in rialzo fisso e variabile.

I Problemi dei tassi variabili

Le previsioni sull’Euribor indicano un calo del 150 punti base nel prossimo anno, ma la scelta del tipo di tasso dipende dalle prospettive finanziarie personali e dalla tipologia di mutuo.

Le Differenze

Il tasso fisso garantisce una rata costante, mentre il variabile può comportare rischi ma anche benefici in periodi di ribasso dei tassi.

Il Risparmio con il Taglio della BCE

Un taglio di 50 punti base su un mutuo di 200mila euro a 30 anni può significare una riduzione della rata di circa 60 euro al mese.

I Fattori da Considerare

Oltre alle condizioni economiche personali, l’importo del mutuo e la sua durata influenzano la scelta tra tasso fisso e variabile.

Il Mutuo Green e il Mutuo Ristrutturazione

Mutui dedicati a chi acquista o ristruttura un immobile ad alta efficienza energetica offrono ulteriori opzioni.

La Surroga

Con le condizioni favorevoli del 2024, la surroga può essere un’opzione vantaggiosa per chi vuole rinegoziare il proprio mutuo presso un’altra banca.

Fonte dell’articolo tg24.sky.it/economia.

Classe Energetica, Efficienza Energetica
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Migliorare la Classe Energetica: guida pratica

L’Importanza della classe energetica

La classe energetica di un appartamento, indicata nell’Attestato di Prestazione Energetica (APE), è un fattore cruciale in ambito immobiliare. Migliorarla significa non solo ridurre le spese energetiche, ma anche aumentare il valore dell’immobile e contribuire alla sostenibilità ambientale.

Isolamento Termico e Sostituzione Impianti

Per ridurre il consumo energetico, è fondamentale migliorare l’isolamento termico con interventi come il cappotto termico e la sostituzione di infissi. Anche la modernizzazione degli impianti di riscaldamento e raffrescamento, come l’installazione di caldaie a condensazione o pompe di calore, gioca un ruolo chiave.

Ottimizzazione del Consumo Energetico

L’installazione di impianti fotovoltaici e solari termici può significativamente migliorare l’efficienza energetica di un condominio. Questi sistemi non solo riducono il consumo di energia elettrica, ma, se collegati a un impianto fotovoltaico, possono anche dimezzare i costi per la produzione di acqua calda.

Automazione e Gestione Ottimale dei Consumi

La domotica offre soluzioni avanzate per la gestione degli impianti domestici, contribuendo a un uso più efficiente dell’energia. Sistemi automatizzati e interconnessi permettono di regolare il consumo energetico, garantendo comfort e controllo sui costi.

Come Approfittare degli Incentivi Fiscali

Per la riqualificazione energetica di un appartamento, esistono vari incentivi, come detrazioni fiscali fino al 65% per lavori di ristrutturazione che migliorano l’efficienza energetica. Queste agevolazioni rendono più accessibili interventi come l’installazione di cappotti termici, la sostituzione di infissi e l’installazione di impianti fotovoltaici.

Migliorare la classe energetica di un appartamento in condominio non è solo un vantaggio economico e ambientale, ma anche un passo verso un futuro più sostenibile. Con le giuste strategie e sfruttando gli incentivi disponibili, è possibile trasformare il proprio immobile in un modello di efficienza energetica.

Fonte dell’articolo energyitalyspa.it.

Casa Unika Affitto
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Risoluzione del contratto di locazione: una guida per Inquilini e Proprietari

Comprendere il Diritto di Recesso nel Contratto di Locazione

Il contratto di locazione, un accordo giuridicamente vincolante tra inquilino e proprietario, può essere interrotto seguendo le norme stabilite dalla legge. L’articolo 27 della Legge 392/78 offre una panoramica chiara su come e quando le parti possono recedere dal contratto.

Le Condizioni per il Recesso dell’Inquilino

La legge italiana prevede due scenari principali per il recesso dell’inquilino: un accordo contrattuale predefinito sul periodo di preavviso o la possibilità di recedere per gravi motivi, con un preavviso di sei mesi.

Procedure per la Disdetta del Contratto di Affitto

L’inquilino che intende recedere deve inviare una lettera di disdetta al proprietario, rispettando i termini di preavviso. Questo periodo è cruciale per garantire il rispetto dei termini contrattuali e per evitare complicazioni legali.

Il Diritto di Recesso del Locatore

Anche il proprietario può recedere dal contratto, ma solo in circostanze specifiche e con un preavviso di sei mesi. Questo diritto è limitato a situazioni come la necessità di rientrare in possesso dell’immobile o la vendita dello stesso. In caso di mancato rispetto delle motivazioni dichiarate, l’inquilino ha diritto a specifici rimborsi.

Fonte dell’articolo quifinanza.it.

Elettrodomestici - consumi
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Gli elettrodomestici silenziosi: l’Invisibile costo dello standby

L’attuale incremento nelle bollette sta pressando le economie domestiche, spingendo molti a cercare soluzioni per risparmiare energia. Uno dei fattori spesso sottovalutati è il consumo “invisibile” degli elettrodomestici, anche quando non sono operativi.

Consumi nascosti: elettrodomestici e standby

Non basta conoscere il consumo energetico degli elettrodomestici in funzione, è fondamentale comprendere anche l’energia assorbita in stato di standby. Dispositivi come il forno a microonde, il computer, la TV e le console di videogiochi sono frequentemente lasciati in questa modalità. Curiosamente, macchine del caffè possono consumare oltre 1 watt all’ora anche quando non in uso. Anche i modem o router Wi-Fi, sempre operativi, e i caricatori di smartphone, spesso lasciati collegati, sono fonti di consumo nascosto.

Indicatori di consumo: la luce rossa

La piccola spia rossa che resta accesa su molti dispositivi indica che, seppur in standby, questi stanno consumando energia. La TV, la lavatrice e molte prese multiple sono colpevoli di ciò. Tuttavia, non tutti i dispositivi hanno questo indicatore visivo, come i caricatori di cellulari o computer, ma ciò non li rende esenti da consumi.

L’impatto economico dello standby

Prima dell’ascesa dei costi energetici, il consumo invisibile degli elettrodomestici poteva tradursi in spese fino a 72€ annui. Ora, questa cifra può raggiungere anche i 150€. Una strategia efficace per limitare tali costi potrebbe includere l’uso ottimale di elettrodomestici come lavastoviglie e lavatrice, assicurandosi di utilizzarli a pieno carico, e preferendo lampadine LED, realmente efficienti.

Strategie per ridurre consumi nascosti

Per eliminare questi consumi, la soluzione più semplice è staccare gli apparecchi dalla corrente. Tuttavia, per chi cerca comodità, l’adozione di prese multiple con interruttori rappresenta un’efficace alternativa per gestire l’alimentazione in base alle esigenze.

Fonte dell’articolo notizie.tiscali.it

inflazione mercati immobiliari
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L’Inflazione Globale e l’Impatto sui Mercati Immobiliari

Un report di Ubs Global Real Estate Bubble Index, specializzato nell’analisi dei mercati immobiliari di 25 grandi città, ha rivelato un calo medio del 5% nei prezzi delle case dal 2022 al 2023. La tendenza suggerisce una possibile ulteriore diminuzione.

I Mercati a Rischio Bolla

Mentre solo due città, Zurigo e Tokyo, continuano a rischiare una bolla immobiliare, molte delle principali città come Toronto, Francoforte e Hong Kong sono ora considerate sopravvalutate, a differenza del loro status di “a rischio bolla” dello scorso anno. Altre grandi città come New York e Madrid hanno visto equilibrarsi i loro mercati, con valutazioni ora considerate adeguate.

Focus sul Mercato Italiano

Il mercato immobiliare italiano ha avuto una performance contraria per anni, con un’apprezzamento limitato a causa di problemi come lo spread elevato sul debito pubblico. Tuttavia, ci sono prospettive positive per l’Italia, in particolare Milano, che ospiterà le Olimpiadi Invernali del 2026 e sta vedendo espandere la sua rete di trasporto pubblico.

Gli Effetti della Brexit su Londra

Dopo la Brexit, Londra ha registrato un calo costante nei prezzi degli immobili. La mancanza di domanda internazionale continua a mettere sotto pressione il mercato immobiliare londinese.

Panorama Europeo: Parigi e Madrid

Parigi ha affrontato un calo dei prezzi, influenzato da fattori come l’aumento delle tasse immobiliari. Madrid, invece, ha visto una crescita del 3% dopo un periodo di stasi.

Inflazione e il futuro dei mercati Immobiliari

ll panorama immobiliare globale è in continua evoluzione. Tuttavia, con l’adattabilità e l’innovazione, le città di tutto il mondo si stanno preparando per un futuro prospero nel settore immobiliare.+

Fonte dell’articolo: www.milanofinanza.it/news

 

Valore della casa
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Qual’è il valore della tua casa? Come ottenere una corretta perizia

Molti di noi, al momento dell’acquisto, siamo ben consapevoli del valore della nostra casa. Ma il tempo, insieme alle ristrutturazioni o ai cambiamenti nel mercato immobiliare, può influenzare significativamente quel dato iniziale. Che si tratti di semplice curiosità o dell’intenzione di vendere, capire la valutazione attuale della tua casa può diventare cruciale.

Come si determina il valore di un immobile?

Ogni casa ha una storia ed è unica. La valutazione non può essere approssimativa e richiede un’analisi oggettiva basata su parametri ben definiti:

  • Posizione: Una casa in centro città avrà un valutazione diversa rispetto ad una in periferia.
  • Superficie: La dimensione totale dell’immobile è un fattore cruciale.
  • Anno di edificazione: Gli edifici più recenti potrebbero avere un costo superiore rispetto a quelli antichi, a meno che non abbiano un valore storico o architettonico.
  • Condizioni generali: Lo stato di conservazione, la manutenzione, l’altezza nel caso di appartamenti e altri aspetti strutturali giocano un ruolo importante nella valutazione.

Ma quanto vale realmente una casa?

Non confondiamo il valore d’acquisto con il valore di mercato attuale. Il valore attuale riflette il potenziale prezzo di vendita nel contesto corrente del mercato immobiliare, tenendo conto di variabili come la domanda e l’offerta.

A chi affidarsi per una corretta valutazione?

Esistono diverse opzioni:

  1. Strumenti online: Questi tool possono offrire una stima preliminare basandosi sui dati inseriti, ma potrebbero non essere accurati.
  2. Agenti immobiliari: I professionisti del settore hanno l’esperienza e la competenza per valutare la tua casa, tenendo conto di tutti i fattori rilevanti.

La volatilità del mercato immobiliare

Il mercato immobiliare è dinamico. I prezzi possono subire fluttuazioni in base alla domanda e all’offerta. Inoltre, se si decide di vendere attraverso un’agenzia, una percentuale del prezzo di vendita sarà destinata come commissione all’agenzia stessa.

La perizia: quando e perché?

Fare una perizia della propria casa è essenziale, specialmente in situazioni in cui potrebbe sorgere la necessità di vendere. Se si sta considerando un mutuo, le banche richiederanno una perizia per determinare il valore dell’immobile e decidere l’importo del prestito da accordare ai potenziali acquirenti.

La valutazione immobiliare è un processo complesso e multidimensionale. Sebbene gli strumenti online possano offrire una visione preliminare, l’esperienza e la competenza degli agenti immobiliari rimangono insostituibili per una valutazione accurata. Tuttavia, è essenziale scegliere con attenzione a chi affidarsi, assicurandosi sempre della trasparenza e dell’affidabilità del professionista o dell’agenzia scelti.

Fonte dell’articolo: www.oipamagazine.it/

utenze casa in affitto - casaunika
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Chi paga le utenze in affitto? Guida pratica per inquilini e proprietari

Nel mondo degli affitti, una delle questioni più dibattute riguarda la responsabilità del pagamento delle utenze. Chi dovrebbe occuparsi di queste spese: l’inquilino o il proprietario? In questo articolo, cerchiamo di fare chiarezza sul funzionamento e la suddivisione delle spese in una casa in affitto.

Contratto d’affitto: un baluardo di garanzie

Il contratto d’affitto rappresenta una protezione per entrambe le parti: inquilino e proprietario. Questo documento specifica chiaramente chi è responsabile per quali spese. La ripartizione di queste ultime può variare a seconda del tipo di contratto (cedolare secca, concordato, breve, ecc.), ma esistono dei punti fissi da considerare.

Le utenze: una responsabilità dell’inquilino

Sottoscrivendo un contratto di affitto di media o lunga durata, tutte le spese legate alle utenze (gas, luce, acqua, nettezza urbana, ecc.) vengono generalmente addebitate all’inquilino. Anche nel caso in cui il proprietario sia l’intestatario delle bollette, è l’inquilino – come utente del servizio – a doverne sostenere il costo.

Le spese condominiali: una questione più complessa

Le spese condominiali, tuttavia, seguono regole leggermente diverse. Le spese ordinarie, come la manutenzione del condominio e le utenze comuni, sono a carico dell’inquilino. D’altro canto, le spese straordinarie, come le ristrutturazioni o il rinnovo del condominio, sono responsabilità del proprietario della casa.

Mancato pagamento: le possibili conseguenze

In caso di morosità, la compagnia fornitrice del servizio può prendere provvedimenti legali contro l’intestatario del contratto. Se l’intestatario è il proprietario, può poi rivalersi sull’inquilino. Tuttavia, se l’intestatario è l’inquilino, è quest’ultimo ad essere l’unico danneggiato, anche nel caso estremo in cui la compagnia decide di interrompere la fornitura all’appartamento per insolvenza.

La gestione delle spese di utenza in una casa in affitto può sembrare un labirinto, ma con la giusta guida e chiarezza, diventa più facile navigare. Speriamo che questo articolo possa aiutarti a capire meglio le tue responsabilità come inquilino o proprietario.

Mutuo Tasso- Casaunika
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Le famiglie italiane e l’incubo del tasso del mutuo: come affrontare la tempesta finanziaria

Nel recente clima economico incerto, l’aumento dei tassi di interesse sul mutuo sta avendo un impatto significativo sul bilancio familiare di molti italiani. Secondo uno studio di Nomisma, un quarto delle famiglie teme di non essere in grado di mantenere i pagamenti delle rate nei prossimi 12 mesi, evidenziando la crescente pressione finanziaria.

Il peso del mutuo sulle spalle delle famiglie italiane

Con la BCE che continua a incrementare i tassi di interesse, le famiglie si trovano a lottare con i crescenti costi del servizio del debito. Nomisma rileva che tre famiglie su dieci sono preoccupate di non riuscire a far quadrare i conti a fine mese. Questo stress economico è aggravato da una percezione generalizzata di un deterioramento della situazione economica.

Ansia e preoccupazione sul fronte economico

L’indagine di Nomisma svela una preoccupante realtà: il 65% delle famiglie ha espresso preoccupazione per la propria situazione finanziaria, mentre oltre la metà ha gestito ansia legata ai propri impegni finanziari. Con l’aumento del costo del servizio del debito, che Nomisma rileva essere cresciuto del 50% in tre trimestri, le famiglie si trovano a dover gestire ritardi e difficoltà nel pagamento delle rate, spesso dovendo ridurre altre spese.

La prospettiva futura: tempi duri all’orizzonte

Guardando al futuro, il panorama non sembra roseo. Il 35% degli intervistati prevede un ulteriore peggioramento della propria situazione economica e il 21% teme di non essere in grado di rimborsare la rata del mutuo nei prossimi 12 mesi. Per quanto riguarda le strategie di gestione, gli esperti suggeriscono di mantenere la calma e attendere il superamento del periodo di turbolenza.

Il consiglio degli esperti: mantenere la calma

Nicola Borri, professore Luiss, esorta i risparmiatori a mantenere la calma in questo periodo di instabilità. Sostiene che non ci saranno effetti immediati, poiché la politica monetaria ha effetti a medio-lungo termine. Tuttavia, prevede che i mutui diventeranno più cari e che ciò potrebbe portare a una compressione della domanda e a un rallentamento dell’economia.

Il lato positivo: potenziale recupero del potere d’acquisto

Non tutto è perduto, secondo Borri. Se la politica monetaria riuscisse a ridurre i prezzi, ci sarebbe un recupero del potere d’acquisto. Resta da vedere se l’economia sarà ancora in buona salute quando ciò avverrà.

In conclusione, l’aumento dei tassi di interesse sui mutui sta causando preoccupazioni reali e tangibili per le famiglie italiane. Tuttavia, gli esperti consigliano di mantenere la calma e attendere che la tempesta finanziaria passi, sottolineando l’importanza di una gestione saggia e lungimirante delle finanze personali in questi tempi incerti.

Bonus Affitto giovani - casaunika
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Bonus affitto giovani 2023

Bonus affitto giovani 2023

Bonus affitti giovani under 31 sarà attivo anche per il 2023, al fine di incentivare e sostenere i giovani, che hanno deciso di vivere da soli.

Il bonus affitto è rivolto ai giovani dai 20 fino ai 31 anni di età non compiuti in possesso di un reddito complessivo annuo non superiore a 15.493,71 euro e che abbiano stipulato contratti di affitto per l’intera unità immobiliare o porzione di essa da destinare a propria abitazione principale.

Il bonus affitto è previsto dall’articolo 1, comma 155 della Legge di Bilancio 2022 e prevede una detrazione dall’imposta lorda di 991,60 euro per i primi quattro anni di durata contrattuale, se superiore, la detrazione è pari al 20% dell’ammontare del canone di locazione entro il limite massimo di 2.000 euro di detrazione.

La richiesta per beneficiare del bonus affitto giovani 2023 deve essere presentata all’Agenzia delle Entrate al momento della dichiarazione dei redditi.

Bonus Affitto Giovani (under 31): i dettagli

La legge di bilancio 2023 ha confermato anche per il 2023 il bonus affitti giovani che consiste nella possibilità di beneficiare di una detrazione dall’imposta lorda di 991,60 euro per i primi quattro anni di durata contrattuale.

Se superiore, la detrazione è pari al 20% dell’ammontare del canone di locazione entro il limite massimo di 2.000 euro di detrazione. Il bonus è finanziato dallo Stato con il Fondo affitti giovani.

Il bonus affitto è stato introdotto per il 2022 per aiutare le giovani generazioni a uscire dall’abitazione di famiglia, e costruirsi una indipendenza abitativa. Esso è destinato a tutti i cittadini che hanno un’età che va dai 20 ai 31 anni (non compiuti), ed è pensato per sostenere soprattutto i giovani più in difficoltà economica.

Il bonus è legato in particolar modo alla residenza principale del soggetto richiedente: questo vuol dire che è necessario che il giovane, per accedere al sostegno, abbia stipulato un contratto di affitto con un proprietario di casa sulla prima abitazione.

Non è possibile quindi richiedere il sostegno se il giovane vive nella casa di famiglia. Inoltre per poter richiedere questo bonus è necessario che l’immobile in cui vive stabilmente in affitto il giovane abbia alcune caratteristiche: non deve essere lo stesso dei genitori, e non deve rientrare nelle categorie considerate come abitazioni signorili o di lusso, o ad uso turistico.

Chi ha i requisiti richiesti, dopo aver inoltrato la domanda, potrà ottenere il bonus sotto forma di credito di imposta. L’agevolazione, non prevede nessuno sconto sull’affitto. L’agevolazione verrà corrisposta sotto forma di detrazione IRPEF, che potrà essere fruita tramite la dichiarazione dei redditi.

Benficiari

Il bonus affitto under 31 viene rivolto esclusivamente ad una fascia giovanile della popolazione: si tratta di un sostegno che si può richiedere da 20 a 31 anni di età (non compiuti). Si tratta di un intervento che va di pari passo con il bonus casa under 36, riferito agli acquisti di abitazioni con mutuo.

Per poter accedere al bonus affitti under 31 è necessario quindi rispettare alcuni requisiti essenziali:

  • Avere un’età che va da 20 a 30 anni e 364 giorni;
  • Avere un reddito annuo inferiore a 15.493,71 euro;
  • Stipulare un contratto di locazione per la prima abitazione per un immobile che rientra nei requisiti delle categorie catastali, che vanno ad escludere immobili di tipo signorile, o di destinazione turistica.
  • L’immobile per cui si chiede l’agevolazione non deve essere di proprietà dei genitori del giovane.

In breve, il sostegno è rivolto ai giovani fino ai 31 anni di età, che vivono, anche in edifici in condivisione, fuori dall’abitazione della famiglia di origine, con limite di reddito di 15.493,71 euro. Questo sostegno si può richiedere anche nel caso di giovani coppie, e il reddito di riferimento è quello complessivo.

Va tenuto conto che l’immobile per cui si richiede lo sconto deve rientrare entro alcune categorie catastali, per cui vengono escluse alcune tipologie di abitazioni dalla possibilità di fruizione del sostegno. Non è possibile chiedere il bonus affitti under 31 per le seguenti tipologie di immobili:

  • Edilizia residenziale pubblica;
  • Immobili con finalità esclusivamente turistiche;
  • Immobili che rientrano nelle categorie A/1, A/8 e A/9, ovvero immobili di lusso, di tipo signorile, abitazioni in ville e palazzi con pregi storici e artistici.

Possono invece essere inclusi tra gli immobili per cui richiedere il bonus anche quelli per cui è prevista la cedolare secca, una particolare agevolazione di tipo fiscale.

Come Funziona?

Una volta individuati e rispettati tutti i requisiti per l’accesso al bonus affitti, si può procedere alla richiesta della riduzione del canone di affitto. Il bonus affitti per i giovani under 31 consiste nella possibilità di beneficiare di una detrazione dall’imposta lorda di 991,60 euro per i primi quattro anni di durata contrattuale. Se superiore, la detrazione è pari al 20% dell’ammontare del canone di locazione entro il limite massimo di 2.000 euro di detrazione.

Chi ha i requisiti richiesti, dopo aver inoltrato la domanda, potrà ottenere il bonus sotto forma di credito di imposta. L’agevolazione, non prevede nessuno sconto sull’affitto. L’agevolazione verrà corrisposta sotto forma di detrazione IRPEF, che potrà essere fruita tramite la dichiarazione dei redditi.

Fonte dell’articolo https://fiscomania.com/.