inflazione mercati immobiliari
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L’Inflazione Globale e l’Impatto sui Mercati Immobiliari

Un report di Ubs Global Real Estate Bubble Index, specializzato nell’analisi dei mercati immobiliari di 25 grandi città, ha rivelato un calo medio del 5% nei prezzi delle case dal 2022 al 2023. La tendenza suggerisce una possibile ulteriore diminuzione.

I Mercati a Rischio Bolla

Mentre solo due città, Zurigo e Tokyo, continuano a rischiare una bolla immobiliare, molte delle principali città come Toronto, Francoforte e Hong Kong sono ora considerate sopravvalutate, a differenza del loro status di “a rischio bolla” dello scorso anno. Altre grandi città come New York e Madrid hanno visto equilibrarsi i loro mercati, con valutazioni ora considerate adeguate.

Focus sul Mercato Italiano

Il mercato immobiliare italiano ha avuto una performance contraria per anni, con un’apprezzamento limitato a causa di problemi come lo spread elevato sul debito pubblico. Tuttavia, ci sono prospettive positive per l’Italia, in particolare Milano, che ospiterà le Olimpiadi Invernali del 2026 e sta vedendo espandere la sua rete di trasporto pubblico.

Gli Effetti della Brexit su Londra

Dopo la Brexit, Londra ha registrato un calo costante nei prezzi degli immobili. La mancanza di domanda internazionale continua a mettere sotto pressione il mercato immobiliare londinese.

Panorama Europeo: Parigi e Madrid

Parigi ha affrontato un calo dei prezzi, influenzato da fattori come l’aumento delle tasse immobiliari. Madrid, invece, ha visto una crescita del 3% dopo un periodo di stasi.

Inflazione e il futuro dei mercati Immobiliari

ll panorama immobiliare globale è in continua evoluzione. Tuttavia, con l’adattabilità e l’innovazione, le città di tutto il mondo si stanno preparando per un futuro prospero nel settore immobiliare.+

Fonte dell’articolo: www.milanofinanza.it/news

 

Valore della casa
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Qual’è il valore della tua casa? Come ottenere una corretta perizia

Molti di noi, al momento dell’acquisto, siamo ben consapevoli del valore della nostra casa. Ma il tempo, insieme alle ristrutturazioni o ai cambiamenti nel mercato immobiliare, può influenzare significativamente quel dato iniziale. Che si tratti di semplice curiosità o dell’intenzione di vendere, capire la valutazione attuale della tua casa può diventare cruciale.

Come si determina il valore di un immobile?

Ogni casa ha una storia ed è unica. La valutazione non può essere approssimativa e richiede un’analisi oggettiva basata su parametri ben definiti:

  • Posizione: Una casa in centro città avrà un valutazione diversa rispetto ad una in periferia.
  • Superficie: La dimensione totale dell’immobile è un fattore cruciale.
  • Anno di edificazione: Gli edifici più recenti potrebbero avere un costo superiore rispetto a quelli antichi, a meno che non abbiano un valore storico o architettonico.
  • Condizioni generali: Lo stato di conservazione, la manutenzione, l’altezza nel caso di appartamenti e altri aspetti strutturali giocano un ruolo importante nella valutazione.

Ma quanto vale realmente una casa?

Non confondiamo il valore d’acquisto con il valore di mercato attuale. Il valore attuale riflette il potenziale prezzo di vendita nel contesto corrente del mercato immobiliare, tenendo conto di variabili come la domanda e l’offerta.

A chi affidarsi per una corretta valutazione?

Esistono diverse opzioni:

  1. Strumenti online: Questi tool possono offrire una stima preliminare basandosi sui dati inseriti, ma potrebbero non essere accurati.
  2. Agenti immobiliari: I professionisti del settore hanno l’esperienza e la competenza per valutare la tua casa, tenendo conto di tutti i fattori rilevanti.

La volatilità del mercato immobiliare

Il mercato immobiliare è dinamico. I prezzi possono subire fluttuazioni in base alla domanda e all’offerta. Inoltre, se si decide di vendere attraverso un’agenzia, una percentuale del prezzo di vendita sarà destinata come commissione all’agenzia stessa.

La perizia: quando e perché?

Fare una perizia della propria casa è essenziale, specialmente in situazioni in cui potrebbe sorgere la necessità di vendere. Se si sta considerando un mutuo, le banche richiederanno una perizia per determinare il valore dell’immobile e decidere l’importo del prestito da accordare ai potenziali acquirenti.

La valutazione immobiliare è un processo complesso e multidimensionale. Sebbene gli strumenti online possano offrire una visione preliminare, l’esperienza e la competenza degli agenti immobiliari rimangono insostituibili per una valutazione accurata. Tuttavia, è essenziale scegliere con attenzione a chi affidarsi, assicurandosi sempre della trasparenza e dell’affidabilità del professionista o dell’agenzia scelti.

Fonte dell’articolo: www.oipamagazine.it/

utenze casa in affitto - casaunika
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Chi paga le utenze in affitto? Guida pratica per inquilini e proprietari

Nel mondo degli affitti, una delle questioni più dibattute riguarda la responsabilità del pagamento delle utenze. Chi dovrebbe occuparsi di queste spese: l’inquilino o il proprietario? In questo articolo, cerchiamo di fare chiarezza sul funzionamento e la suddivisione delle spese in una casa in affitto.

Contratto d’affitto: un baluardo di garanzie

Il contratto d’affitto rappresenta una protezione per entrambe le parti: inquilino e proprietario. Questo documento specifica chiaramente chi è responsabile per quali spese. La ripartizione di queste ultime può variare a seconda del tipo di contratto (cedolare secca, concordato, breve, ecc.), ma esistono dei punti fissi da considerare.

Le utenze: una responsabilità dell’inquilino

Sottoscrivendo un contratto di affitto di media o lunga durata, tutte le spese legate alle utenze (gas, luce, acqua, nettezza urbana, ecc.) vengono generalmente addebitate all’inquilino. Anche nel caso in cui il proprietario sia l’intestatario delle bollette, è l’inquilino – come utente del servizio – a doverne sostenere il costo.

Le spese condominiali: una questione più complessa

Le spese condominiali, tuttavia, seguono regole leggermente diverse. Le spese ordinarie, come la manutenzione del condominio e le utenze comuni, sono a carico dell’inquilino. D’altro canto, le spese straordinarie, come le ristrutturazioni o il rinnovo del condominio, sono responsabilità del proprietario della casa.

Mancato pagamento: le possibili conseguenze

In caso di morosità, la compagnia fornitrice del servizio può prendere provvedimenti legali contro l’intestatario del contratto. Se l’intestatario è il proprietario, può poi rivalersi sull’inquilino. Tuttavia, se l’intestatario è l’inquilino, è quest’ultimo ad essere l’unico danneggiato, anche nel caso estremo in cui la compagnia decide di interrompere la fornitura all’appartamento per insolvenza.

La gestione delle spese di utenza in una casa in affitto può sembrare un labirinto, ma con la giusta guida e chiarezza, diventa più facile navigare. Speriamo che questo articolo possa aiutarti a capire meglio le tue responsabilità come inquilino o proprietario.

Mutuo Tasso- Casaunika
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Le famiglie italiane e l’incubo del tasso del mutuo: come affrontare la tempesta finanziaria

Nel recente clima economico incerto, l’aumento dei tassi di interesse sul mutuo sta avendo un impatto significativo sul bilancio familiare di molti italiani. Secondo uno studio di Nomisma, un quarto delle famiglie teme di non essere in grado di mantenere i pagamenti delle rate nei prossimi 12 mesi, evidenziando la crescente pressione finanziaria.

Il peso del mutuo sulle spalle delle famiglie italiane

Con la BCE che continua a incrementare i tassi di interesse, le famiglie si trovano a lottare con i crescenti costi del servizio del debito. Nomisma rileva che tre famiglie su dieci sono preoccupate di non riuscire a far quadrare i conti a fine mese. Questo stress economico è aggravato da una percezione generalizzata di un deterioramento della situazione economica.

Ansia e preoccupazione sul fronte economico

L’indagine di Nomisma svela una preoccupante realtà: il 65% delle famiglie ha espresso preoccupazione per la propria situazione finanziaria, mentre oltre la metà ha gestito ansia legata ai propri impegni finanziari. Con l’aumento del costo del servizio del debito, che Nomisma rileva essere cresciuto del 50% in tre trimestri, le famiglie si trovano a dover gestire ritardi e difficoltà nel pagamento delle rate, spesso dovendo ridurre altre spese.

La prospettiva futura: tempi duri all’orizzonte

Guardando al futuro, il panorama non sembra roseo. Il 35% degli intervistati prevede un ulteriore peggioramento della propria situazione economica e il 21% teme di non essere in grado di rimborsare la rata del mutuo nei prossimi 12 mesi. Per quanto riguarda le strategie di gestione, gli esperti suggeriscono di mantenere la calma e attendere il superamento del periodo di turbolenza.

Il consiglio degli esperti: mantenere la calma

Nicola Borri, professore Luiss, esorta i risparmiatori a mantenere la calma in questo periodo di instabilità. Sostiene che non ci saranno effetti immediati, poiché la politica monetaria ha effetti a medio-lungo termine. Tuttavia, prevede che i mutui diventeranno più cari e che ciò potrebbe portare a una compressione della domanda e a un rallentamento dell’economia.

Il lato positivo: potenziale recupero del potere d’acquisto

Non tutto è perduto, secondo Borri. Se la politica monetaria riuscisse a ridurre i prezzi, ci sarebbe un recupero del potere d’acquisto. Resta da vedere se l’economia sarà ancora in buona salute quando ciò avverrà.

In conclusione, l’aumento dei tassi di interesse sui mutui sta causando preoccupazioni reali e tangibili per le famiglie italiane. Tuttavia, gli esperti consigliano di mantenere la calma e attendere che la tempesta finanziaria passi, sottolineando l’importanza di una gestione saggia e lungimirante delle finanze personali in questi tempi incerti.

Bonus Affitto giovani - casaunika
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Bonus affitto giovani 2023

Bonus affitto giovani 2023

Bonus affitti giovani under 31 sarà attivo anche per il 2023, al fine di incentivare e sostenere i giovani, che hanno deciso di vivere da soli.

Il bonus affitto è rivolto ai giovani dai 20 fino ai 31 anni di età non compiuti in possesso di un reddito complessivo annuo non superiore a 15.493,71 euro e che abbiano stipulato contratti di affitto per l’intera unità immobiliare o porzione di essa da destinare a propria abitazione principale.

Il bonus affitto è previsto dall’articolo 1, comma 155 della Legge di Bilancio 2022 e prevede una detrazione dall’imposta lorda di 991,60 euro per i primi quattro anni di durata contrattuale, se superiore, la detrazione è pari al 20% dell’ammontare del canone di locazione entro il limite massimo di 2.000 euro di detrazione.

La richiesta per beneficiare del bonus affitto giovani 2023 deve essere presentata all’Agenzia delle Entrate al momento della dichiarazione dei redditi.

Bonus Affitto Giovani (under 31): i dettagli

La legge di bilancio 2023 ha confermato anche per il 2023 il bonus affitti giovani che consiste nella possibilità di beneficiare di una detrazione dall’imposta lorda di 991,60 euro per i primi quattro anni di durata contrattuale.

Se superiore, la detrazione è pari al 20% dell’ammontare del canone di locazione entro il limite massimo di 2.000 euro di detrazione. Il bonus è finanziato dallo Stato con il Fondo affitti giovani.

Il bonus affitto è stato introdotto per il 2022 per aiutare le giovani generazioni a uscire dall’abitazione di famiglia, e costruirsi una indipendenza abitativa. Esso è destinato a tutti i cittadini che hanno un’età che va dai 20 ai 31 anni (non compiuti), ed è pensato per sostenere soprattutto i giovani più in difficoltà economica.

Il bonus è legato in particolar modo alla residenza principale del soggetto richiedente: questo vuol dire che è necessario che il giovane, per accedere al sostegno, abbia stipulato un contratto di affitto con un proprietario di casa sulla prima abitazione.

Non è possibile quindi richiedere il sostegno se il giovane vive nella casa di famiglia. Inoltre per poter richiedere questo bonus è necessario che l’immobile in cui vive stabilmente in affitto il giovane abbia alcune caratteristiche: non deve essere lo stesso dei genitori, e non deve rientrare nelle categorie considerate come abitazioni signorili o di lusso, o ad uso turistico.

Chi ha i requisiti richiesti, dopo aver inoltrato la domanda, potrà ottenere il bonus sotto forma di credito di imposta. L’agevolazione, non prevede nessuno sconto sull’affitto. L’agevolazione verrà corrisposta sotto forma di detrazione IRPEF, che potrà essere fruita tramite la dichiarazione dei redditi.

Benficiari

Il bonus affitto under 31 viene rivolto esclusivamente ad una fascia giovanile della popolazione: si tratta di un sostegno che si può richiedere da 20 a 31 anni di età (non compiuti). Si tratta di un intervento che va di pari passo con il bonus casa under 36, riferito agli acquisti di abitazioni con mutuo.

Per poter accedere al bonus affitti under 31 è necessario quindi rispettare alcuni requisiti essenziali:

  • Avere un’età che va da 20 a 30 anni e 364 giorni;
  • Avere un reddito annuo inferiore a 15.493,71 euro;
  • Stipulare un contratto di locazione per la prima abitazione per un immobile che rientra nei requisiti delle categorie catastali, che vanno ad escludere immobili di tipo signorile, o di destinazione turistica.
  • L’immobile per cui si chiede l’agevolazione non deve essere di proprietà dei genitori del giovane.

In breve, il sostegno è rivolto ai giovani fino ai 31 anni di età, che vivono, anche in edifici in condivisione, fuori dall’abitazione della famiglia di origine, con limite di reddito di 15.493,71 euro. Questo sostegno si può richiedere anche nel caso di giovani coppie, e il reddito di riferimento è quello complessivo.

Va tenuto conto che l’immobile per cui si richiede lo sconto deve rientrare entro alcune categorie catastali, per cui vengono escluse alcune tipologie di abitazioni dalla possibilità di fruizione del sostegno. Non è possibile chiedere il bonus affitti under 31 per le seguenti tipologie di immobili:

  • Edilizia residenziale pubblica;
  • Immobili con finalità esclusivamente turistiche;
  • Immobili che rientrano nelle categorie A/1, A/8 e A/9, ovvero immobili di lusso, di tipo signorile, abitazioni in ville e palazzi con pregi storici e artistici.

Possono invece essere inclusi tra gli immobili per cui richiedere il bonus anche quelli per cui è prevista la cedolare secca, una particolare agevolazione di tipo fiscale.

Come Funziona?

Una volta individuati e rispettati tutti i requisiti per l’accesso al bonus affitti, si può procedere alla richiesta della riduzione del canone di affitto. Il bonus affitti per i giovani under 31 consiste nella possibilità di beneficiare di una detrazione dall’imposta lorda di 991,60 euro per i primi quattro anni di durata contrattuale. Se superiore, la detrazione è pari al 20% dell’ammontare del canone di locazione entro il limite massimo di 2.000 euro di detrazione.

Chi ha i requisiti richiesti, dopo aver inoltrato la domanda, potrà ottenere il bonus sotto forma di credito di imposta. L’agevolazione, non prevede nessuno sconto sull’affitto. L’agevolazione verrà corrisposta sotto forma di detrazione IRPEF, che potrà essere fruita tramite la dichiarazione dei redditi.

Fonte dell’articolo https://fiscomania.com/.

 

Intelligenza artificiale - mercato immobiliare - casaunika
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Intelligenza artificiale al servizio del mercato immobiliare

Intelligenza artificiale al servizio del mercato immobiliare

Dati e intelligenza artificiale per transazioni più veloci e sicure. Ma quali sono i possibili utilizzi pratici in un mercato complesso e stratificato come quello immobiliare?

L’intelligenza artificiale applicata al settore immobiliare ha ha dato vita al neologismo “PropTech”, che fonde i vocaboli property e technology, per indicare l’utilizzo di Big Data nel Real Estate.

I Big Data sono già oggi un asset fondamentale per il settore e in futuro lo saranno sempre più. Dalla progettazione alla costruzione, passando per le fasi di gestione e commercializzazione di un immobile, il PropTech è diventato un alleato prezioso sia per gli operatori del settore, sia per il cliente finale.

Dalla grossa mole di dati a disposizione dei portali immobiliari, infatti, è possibile rilevare e tracciare le fluttuazioni dei desideri degli italiani quando si tratta di case. I dati raccolti dai portali immobiliari possono essere di grande supporto sia per la clientela, sia per chi opera nel settore.

La clientela anno dopo anno interroga i portali sempre di più non soltanto per ricercare immobili in vendita e affitto, ma anche per informarsi sulle quotazioni immobiliari di una determinata zona, per ottenere stime riguardo al valore di un determinato immobile, oppure una proiezione della rata del mutuo o ancora per informarsi sulle novità del settore, come i bonus e le nuove normative di settore.

Intelligenza artificiale: i vantaggi:

  1. I costruttori che, grazie all’analisi dei dati, possono interpretare le tendenze di ricerca e proporre offerte in linea con le richieste del mercato
  2. Le banche che possono affidarsi ai dati forniti in tempo reale dai portali per valutare il collaterale immobiliare in funzione dell’erogazione dei mutui
  3. Gli agenti che utilizzano strumenti dedicati, grazie ai quali hanno accesso a informazioni dettagliate e possono proporre valutazioni sempre più precise ai clienti, affinché il prezzo richiesto sia quello di mercato
  4. Infine i consulenti advisor e i gestori di fondi di investimento che utilizzano questi dati per ottimizzare la gestione del loro portafoglio e i loro processi decisionali

L’intelligenza artificiale non sostituisce il professionista

La grande quantità di informazioni a disposizione è sicuramente un aiuto per l’utente finale; tuttavia la tecnologia non può sostituirsi al professionista, che rimane una figura centrale durante il processo di compravendita. Grazie alla sua esperienza può infatti interpretare correttamente i dati e fornire consulenze di qualità.

In un’ottica di trasparenza del settore, si fa strada anche il concetto di Intelligenza Artificiale, che diventa indispensabile per analizzare l’enorme patrimonio di dati generato e raccolto dai portali.

Dal lato dell’offerta abbiamo infatti tutte le informazioni relative agli immobili in vendita e affitto: foto, planimetrie e prezzi richiesti; sul fronte della domanda abbiamo invece molte informazioni in merito a cosa cercano i clienti, dove e quali budget hanno a disposizione.

L’esempio più consolidato e diffuso riguarda gli AVM (Automated Valuation Model) ossia sistemi di valutazione automatizzati che consentono di ottenere in pochi secondi stime immobiliari con range di prezzo sempre più precise. 

Questi tool, come il nostro valuta casa, sono a disposizione dell’utente finale che direttamente online può consultarli gratuitamente per farsi un’idea del valore di un immobile, sia che sia intenzionato a vendere oppure acquistare.

Gli stessi sistemi in forma più evoluta vengono utilizzati da professionisti immobiliari, advisor, periti immobiliari e agenti che, integrandoli con la loro esperienza e completando il processo con un sopralluogo fisico sull’immobile, possono fornire la stima puntuale del prezzo.

Tuttavia l’intelligenza artificiale non può agire in autonomia, ci sono infatti programmatori, data scientist ed analisti che si occupano di pulire i dati, standardizzarli e verificarli, di elaborare gli algoritmi, ottimizzarli e validarli. La componente umana è e rimarrà fondamentale in un settore così complesso ed articolato come quello immobiliare.

Fonte dell’articolo www.ilsole24ore.com

Turismo - locazioni brevi - Casaunika
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Turismo: locazioni brevi un opportunità

Turismo: locazioni brevi un opportunità

Il commento rilasciato da Fiaip sul fenomeno in crescita, legato al turismo nel nostro paese, di locazioni brevi che si rivelano un opportunità.

Locazioni brevi e Turismo

“Un anno quello che sta per concludersi che sfiorerà nel nostro Paese i 400 milioni di presenze turistiche”. “Queste presenze – dichiara Leonardo Piccoli, Vicepresidente nazionale Fiaip con delega al turismo intervenendo a Milano al Convegno Investire negli affitti brevi” al Palazzo Giureconsulti – oggi vedono riscoprire, oltre le città d’arte, quei territori e i borghi che da troppo tempo sono stati dimenticati dal mercato immobiliare ed in tutto questo le affittanze brevi sono state le protagoniste assolute. 

Complementari e non antagoniste

Le locazioni brevi oggi non sono concorrenziali alle strutture alberghiere ma complementari ad un’offerta consolidata di ricettività per il Paese. Nel periodo gennaio-settembre 2022 gli affitti brevi hanno fatto segnare delle prenotazioni che valgono 9,7 miliardi di euro (nel 2021 hanno fatto segnare complessivamente 10,4 miliardi di euro)”.

Un fenomeno questo che la Fiaip – Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali sta monitorando costantemente anche perché molte imprese e agenzie immobiliari stanno curando quest’attività locativa che non è soltanto turistica ma soddisfa anche una domanda di carattere sociale (circa il 30% del totale) legate ad esigenze di tipo sanitario, formativo e lavorativo.

“Oggi purtroppo gli affitti brevi sono stati presi di mira da alcune amministrazioni comunali nelle città metropolitane altamente turistiche, in quanto priverebbero il mercato locale di unità abitative da concedere in locazione ai residenti.

Da un’analisi effettuata dal nostro Centro Studi FIAIP – ribadisce il Vicepresidente Fiaip Leonardo Piccoli – risulta che la popolazione italiana nel 2050 perderà circa il 36% della classe media d’età (44-55 anni) e che lo stock residenziale fotografato nel 2022 ci indica in 3.800.000 unità con le luci spente al netto delle seconde case turistiche, di quelle occupate da non residenti e di quelle inagibili”.

Un opportunità di investimento

“Le locazioni brevi attraggono sempre più gli investimenti immobiliari, nazionali e internazionali, – afferma il Presidente Nazionale Fiaip Gian Battista Baccarini – perché hanno una redditività netta elevata, sono privi del rischio di morosità e sono flessibili nella durata.

E’ un segmento che, pertanto, non va vessato, ma salvaguardato, mentre per fronteggiare la crescente scarsità urbana di offerta di alloggi per residenti, serve un strategia Nazionale delle città che, attraverso la definizione di precise linee guida, includa un piano comunale strutturato di edilizia sociale convenzionata consentendo, anche e soprattutto tramite la riqualificazione di quell’ingente parte di patrimonio pubblico inutilizzato e decadente, di mettere a disposizione dei cittadini abitazioni a prezzi convenzionati o a canoni calmierati, ponendo fine all’introduzione di norme liberticide e anticostituzionali orientate a limitare il diritto del proprietario di affittare liberamente il proprio immobile, spesso acquistato con i risparmi accumulati con anni e anni di sacrifici”.

Leggi l’articolo completo su www.fiaip.it

case in affitto truffe - Casaunika
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Case in affitto, come riconoscere le truffe

Case in affitto, come riconoscere le truffe

Studenti e lavoratori alle prese con la ricerca di un affitto sono stati vittime di truffe e raggiri. Ecco le più diffuse e insidiose.

Chiunque stia cercando una casa o anche solo una stanza in affitto, a maggior ragione se in una grande città, sa perfettamente di cosa si tratta.

Se già in molte città, Roma e Milano su tutte, si conviveva da anni con problemi di emergenza abitativa il Covid ha acuito ancora di più la situazione. E così molti proprietari di casa oggi, nei lunghi mesi in cui erano venuti a mancare studenti fuori sede, pendolari e turisti, hanno riorganizzato il proprio business.

Il risultato è che, come sempre accade, quei settori in cui la domanda aumenta a dismisura e l’offerta diminuisce drammaticamente diventano terreno fertile per truffatori e malaffare.

L’AGI (www.agi.it) ha raccolto diverse decine di segnalazioni per identificare le, sempre più raffinate e articolate, truffe più diffuse del settore.

L’affittuario indaffarato

E’ forse la più classica delle truffe, particolarmente diffusa a Milano. L’annuncio mostra (ovviamente) un bell’immobile, in una bella zona a prezzo del tutto accessibile. Una occasione imperdibile per lo studente o lavoratore che decide quindi di chiamare immediatamente.

Risponde una persona spesso infastidita che spiega: “Mamma mia, mi state facendo impazzire con queste telefonate! Non ne posso più… anzi, basta, lo affitto al primo che mi manda l’acconto e poi tolgo l’annuncio”.

Così parte il primo bonifico, spesso istantaneo. Qualsiasi cosa, pur di bloccare l’immobile. Ma non finisce qui perché in alcuni casi, dopo il primo bonifico, segue anche una seconda telefonata in cui lo stesso truffatore, con tono molto più calmo si scusa ma spiega di aver sentito il proprio commercialista e di aver scoperto che per un regolare contratto d’affitto serve un anticipo di due o tre mesi.

Ed ecco servito il pacco, il doppio pacco e il controppaccotto: tre mensilità bonificate alla velocità della luce per un immobile che, manco a dirlo, nemmeno esiste.

I copia-incolla frettolosi

Probabilmente anche vivere di truffe richiede il suo impegno. Fatto sta che la maggior parte dei truffatori gestisce evidentemente decine e decine di messaggi al giorno. Ecco la ragione per cui in molti casi nelle chat il proprietario di casa confonde Milano con Roma o compaiono singolari annunci con diciture del tipo “vicinissimo alla metropolitana”, anche in città dove la metropolitana non esiste.

La coinquilina premurosa

Un grande classico è l’ex coinquilina, innamorata al punto dell’immobile da aiutare il proprietario a trovare un nuovo affittuario. Basta una rapida occhiata al suo profilo Facebook per capire che si tratta di una truffa (profilo aperto solo pochi giorni prima, poche foto, spesso di una ragazza, di bell’aspetto).

In questo caso, la trattativa prosegue poi direttamente con lei, visto che “il proprietario è anziano e non sa usare bene il computer” con l’immancabile richiesta di un acconto. Ovviamente su PayPal o piattaforme che non rendano tracciabile la transazione.

I turisti innamorati

E’ forse la più insidiosa delle truffe. Una storia strappalacrime di turisti stranieri innamorati della città, al punto da acquistare un immobile e restaurarlo amorevolmente.

Lo scopo, si precisa nella mail, non è arricchirsi con gli affitti ma quello di trovare una persona per bene che possa prendersi cura della loro abitazione, come fosse la propria. Il tutto corredato da foto di famiglia, passaporto e documenti (che non alleghiamo per ovvie ragioni). 

Ovviamente per tornare in Italia e non rischiare di organizzare un viaggio a vuoto hanno bisogno di alcune garanzie, nella fattispecie un bonifico.

Fonte dell’articolo www.agi.it

contratto di comodato d'uso gratuito - casaunika
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Contratto di comodato d’uso: ora si può registrare online

Contratto di comodato d’uso: ora si può registrare online

L'Agenzia delle Entrate ha modificato sia il modello che il metodo da utilizzare per la presentazione del contratto di comodato d’uso gratuito.

Il contratto di comodato d’uso, disciplinato dall’art. 1803 del codice civile, è il contratto con il quale una parte consegna all’altra una cosa mobile o immobile per permetterle di utilizzarla per un tempo determinato, con l’obbligo di restituire la stessa cosa alla scadenza del contratto. La caratteristica fondamentale del contratto di comodato è la gratuità, non essendo previsto alcun canone da corrispondere al proprietario dell’immobile.

Precedentemente alla pubblicazione del provvedimento 465502, il modello utilizzato per la presentazione del contratto del comodato d’uso era il Modello 69 e la registrazione avveniva unicamente in maniera cartacea, essendo quindi necessario recarsi presso l’Agenzia delle Entrate per l’archiviazione della pratica e per il pagamento delle imposte tramite F24 (imposta fissa di 200 €, imposta di bollo e calcolo degli eventuali ravvedimenti).

Contratto di comodato d’uso: il modello

Il nuovo modello si chiama “Registrazione Atti Privati”, abbreviato con la sigla RAP, e permette di trasmettere anche telematicamente all’Agenzia delle Entrate la richiesta di registrazione di alcuni atti privati; al momento coinvolge solo il contratto di  comodato d’uso ma l’obiettivo potrebbe essere quello di estenderlo anche ad altre tipologie di atti, come ad esempio i preliminari di vendita.

Questo nuovo modello potrebbe anche essere esteso alla registrazione di tutte le tipologie di contratti di locazione, ma per il momento questa è solo un’ipotesi.

Riguardo alla presentazione del modello RAP e contestualmente quella del contratto di comodato, pur restando comunque possibile la presentazione cartacea, l’Agenzia delle Entrate ha deciso di uniformarla alle altre tipologie di contratti di locazione, permettendo anche in questo caso la presentazione telematica, seppur con modalità differenti.

Per la presentazione di un contratto di locazione è infatti previsto che il file RLI venga registrato tramite il canale Entratel da un professionista abilitato che sia in possesso delle credenziali necessarie per l’accesso in tale portale o da qualsiasi soggetto tramite l’applicativo dell’Agenzia delle Entrate.

La procedura che andrà invece seguita per poter presentare telematicamente un contratto di comodato richiede di essere in possesso dello Spid, Cie o Cns e di utilizzare le credenziali per effettuare l’accesso all’area dedicata alla presentazione di tale contratto, all’interno del sito istituzionale dell’Agenzia delle Entrate.

Una volta inseriti i dati essenziali riguardanti la compilazione del modello, sarà necessario allegare il contratto di comodato precedentemente generato, assieme ad altri eventuali allegati, quali quietanze, mappe, planimetrie o disegni, che andranno computati nella casella scritture private e inventari.

Come pagare le imposte

Circa il pagamento delle imposte, queste saranno ancora pagate tramite F24 se si dovesse decidere di procedere alla registrazione cartacea del contratto di comodato d’uso, mentre, se si procedesse alla registrazione telematica, andrebbero indicati il codice fiscale dell’intestatario del conto ed il relativo IBAN, cosicché il pagamento delle imposte avvenga automaticamente al momento della registrazione del contratto.

Nel caso in cui sia il professionista ad effettuare la registrazione per conto del suo cliente, potrà indicare sia il proprio IBAN che quello del suo cliente per procedere al pagamento delle imposte.

I vantaggi

L’obiettivo dell’Agenzia delle Entrate è duplice: un modello più agile che richieda l’inserimento di un quantitativo di dati inferiore rispetto a prima e una trasmissione più rapida, tramite il canale telematico.

Finalmente anche il contratto di comodato d’uso gratuito è stato adeguato alle esigenze dei contribuenti senza più l’obbligo per i commercialisti o i loro clienti di recarsi di persona in Agenzia.

Articolo tratto da www.fisco7.it

Tassi mutuo casa - Casaunika
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Tassi in rialzo: quanto costa ora comprare casa?

Tassi in rialzo: quanto costa ora comprare casa?

Dopo la decisione della BCE di alzare ulteriormente i tassi, anche gli interessi sui nuovi prestiti. Ecco chi paga di più tra tasso fisso e tasso variabile.

Non solo inflazione e aumento record delle bollette energetiche: la guerra in Ucraina ha inferto un colpo durissimo anche al mercato dei mutui. La situazione è tornata sui livelli del 2014, prima quindi dell’avvio della politica di tassi zero che ha caratterizzato gli ultimi anni.

Il Codacons parla di “allarme confermato”. Secondo l’associazione, “Bankitalia conferma gli allarmi circa la nuova stangata che si è abbattuta sui mutui degli italiani, con le rate dei finanziamenti che risultano sensibilmente più elevate rispetto al 2021″.

Tasso fisso o variabile: chi paga di più

Oltre a chi richiede un finanziamento, a pagare di più saranno le famiglie che sottoscrivono un prestito a tasso variabile (circa il 40% del totale). L’aumento medio per questa categoria è stimato in circa 1.500 euro in più all’anno.

Se però si considerano tutti gli incrementi decisi dalla Banca Centrale Europea negli ultimi mesi, la rata mensile di un mutuo a tasso variabile aumenta complessivamente di una somma compresa tra i 120 e i 150 euro rispetto al 2021. Gli aumenti annui si fanno più consistenti, tra i 1.440 e i 1.800 in più.

A novembre l’indice Eurirs, il parametro relativo ai finanziamenti a tasso fisso, ha evidenziato un calo netto rispetto a ottobre. Tradotto in cifre: nel caso di un contribuente che, il 1° dicembre, avesse acceso un mutuo da 150mila euro a 30 anni a tasso fisso (con spread all’1,5%), la rata fissa tendenziale sarebbe stata di 675 euro. Una somma inferiore ai 716 euro del 1° novembre (mutui under 36, finanziamenti sbloccati solo per dicembre: come funzionano).

Nonostante gli aumenti e la congiuntura, il mercato immobiliare italiano sembra comunque aver assorbito il colpo. Nel terzo trimestre si sono registrate 175.268 compravendite, con un incremento dell’1,7% rispetto allo stesso periodo del 2021.

Perché aumentano i tassi sui mutui

L’aumento dei tassi variabili è legato alle scelte della Banca Centrale Europea. Per frenare l’inflazione, che oggi viaggia intorno al 12% (mentre dovrebbe inserirsi tra il 2 e il 3%) è costretta ad aumentare i tassi dei mutui. Non potendo incrementare quelli fissi, in quanto fissi, l’azione si ripercuote sull’Euribor, il parametro che definisce per l’appunto il tasso variabile.

Novità nella Manovra 2023

Nell’emendamento del governo alla Manovra 2023 è stata inserita una norma che consente di rinegoziare il mutuo a tasso variabile per passare al tasso fisso a condizioni agevolate. L’agevolazione ripropone una norma del 2011 (dl 70/2011) che viene riproposta solo per alcune categorie di contraenti.

Dal tasso variabile al tasso fisso: ecco per chi

La norma inserita nella Manovra 2023 dal governo consente a chi ha acceso un mutuo a tasso variabile di trasformarlo in un mutuo a tasso fisso a condizioni agevolate e predeterminate, in base a determinati parametri di oscillazione. Tutto ciò a prescindere che vi siano clausole in tal senso nel contratto originario. (Per approfondire guarda se conviene il mutuo a tasso fisso o variabile).

Questa possibilità però non sarà consentita a tutte le famiglie, ma solo a quelle con ISEE fino a 35mila euro, quindi ad una fascia di reddito più bassa, che potrebbe trovarsi nell’impossibilità di onorare le scadenze del mutuo in una situazione di tassi crescenti.

L’articolo è stato estratto da quifinanza.it.